Mia madre è un fiume: i Premi del 2011

Mia madre è un fiume: i Premi del 2011

14/12/11

Donatella Di Pietrantonio ospite dell’associazione I colori dell’Iride

per bambini e scrittrice per passione e dall’indiscutibile talento sarà a Lanciano il prossimo 15 dicembre. Si tratta di una iniziativa organizzata dall’ Associazione culturale donne I colori dell’Iride e dall’Altritalia che hanno scelto di affrontare e discutere di un argomento delicato e complesso attraverso un testo emozionante che racconta i piccoli e grandi avvenimenti quotidiani, il rapporto forte, intenso e doloroso con una madre colpita da una malattia terribile che toglie ricordi e memoria. Un doppio appuntamento per la scrittrice: la mattina dalle 11 in poi incontrerà, nell’ambito del progetto “Il piacere di leggere”, gli studenti del Liceo Classico e del Liceo Artistico coordinati dalle docenti Cristiana Antonelli e Loredana Pocetti e il pomeriggio, alle 17 sarà a Palazzo degli Studi. “Come sempre nei nostri incontri con le autrici, il libro diventa solo lo strumento privilegiato per affrontare temi importanti che hanno un peso sociale forte”, sottolinea la presidente de “I colori dell’Iride” Patrizia Di Rocco. Il libro sarà presentato da Maria Rosaria La Morgia, giornalista Rai, parteciperanno la psicologa Cecilia Natarella e l’attrice, interprete e autrice di cortometraggi  Lucia Di Nardo che leggerà alcuni brani del romanzo “Mia madre è un fiume”.
 Leggi l'articolo di Filippo Marfisi su www.abruzzoquotidiano.it

29/11/11

Donatella Di Pietrantonio al Festival della Letteratura per Ragazzi

Il romanzo in cento parole di Donatella Di Pietrantonio sul Corriere della Sera


L’OMBRA DEL CILIEGIO

Tutte le mattine esce alla stessa ora e raggiunge i prati fuori dall’abitato. Passeggia indolente. La seguo alla giusta distanza, catturo con le narici dilatate qualche molecola del suo odore rimasto in sospensione nell’aria stregata.
Oggi invece l’ho preceduta, le ho steso all’ombra del ciliegio una tovaglia a quadretti con la colazione e ho aspettato, invisibile. Ho visto il suo sorriso mangiare pane e marmellata, uova sode e bere tè. Ero seduto a terra, con la gobba piena d’amore appoggiata di lato al tronco del salice, così non mi faceva male. Mi accarezzavo piano mentre lei si leccava le dita.

22/11/11

Lo sfregio: un racconto di Donatella Di Pietrantonio su Granta Italia

Rivista Letteraria Granta Italia n. 2/2011 - Rizzoli



Raccontare il sesso – sentimentale o scabroso, cerebrale o istintivo, nudo o vestito  – significa parlare d’amore e di violenza, di famiglia e di desiderio, di sogni e di perversioni. Il sesso ci ossessiona, ci emancipa, ci definisce. Ci diverte ma può anche fare paura. Tra ghiacciai pakistani che si accoppiano e coppie che volano per la città cambiando corpo, tra passioni galeotte e tatuaggi a forma di mongolefiera, tra abbracci che separano e diavoli che inducono in tentazione, un viaggio dall’Avana a Sassari passando dalla Londra di Iris Murdoch e la Parigi di Gertude Stein, per raccontare quel momento sublime in cui il sesso si fa inafferrabile ed eterno e si trasforma in letteratura.



 
Donatella Di Pietrantonio è nata ad Arsita, Teramo, nel 1962. Ha sempre scritto, poesie, fiabe, racconti, e li ha chiusi nei cassetti. Vive con la famiglia a Penne (Pescara), dove esercita tutt’altro lavoro. Nel 2011 ha pubblicato il romanzo non autobiografico Mia madre è un fiume (Elliot), che ha vinto il Premio Tropea.
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21/11/11

Ad Atri “Mia madre è un fiume” martedì 22 novembre 2011

Donatella Di Pietrantonio presenta ad Comunale il suo gioiello letterario


Donatella Di Pietrantonio
Donatella Di Pietrantonio
ATRI – Nella splendida cornice del Teatro Comunale di Atri, martedì 22 novembre si svolgerà l'incontro con la scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio, autrice del libro “Mia madre è un fiume”, suo romanzo di esordio che sta riscuotendo un notevole successo. L'incontro-dibattito prenderà il via alle ore 17,30. “Mia madre è un fiume” ha vinto la quinta edizione del Premio Tropea ed è finalista di premi letterari quali Rapallo Carige e la prima selezione dello Strega. Quello della Di Pietrantonio è un racconto poetico ed indimenticabile di un tormentato rapporto tra una madre ed una figlia, reso nella ricostruzione del quotidiano, alla ricerca del senso dell’esistenza. Sullo sfondo l’atrocità di una malattia che toglie i ricordi e l’identità, ed una terra, quella dell’Abruzzo dell’immediato dopoguerra, reso con crudo disincanto ed un tono autentico, scevro di ogni nostalgico sentimentalismo.
L'autrice regala un piccolo gioiello letterario con uno stile personale ed una narrazione che, procedendo a scatti, penetra nell’essenza dell’intimità del rapporto madre – figlia, alternandosi a realistici e a volte brutali squarci di vita contadina. Donatella Di Pietrantonio risiede a Penne e sarà ospite della città ducale martedì: all'incontro prenderanno parte anche numerosi studenti, oltre all’affezionato pubblico di lettori che ha sollecitato questo appuntamento, promosso dall’Amministrazione Comunale ed organizzato da Giuliana De Petris.

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Oates e Didion, Tonon e Di Pietrantonio: la declinazione di un nuovo lessico famigliare

 Corriere della Sera » Il Club de La Lettura »

Nel nome della madre

Amore o conflitti: un rapporto fecondo narrato (soprattutto) dalle figlie

La figura della madre oggi è al centro di molti dibattiti culturali. La filosofa Elizabeth Badinter ha ripercorso nel suo ultimo libro mezzo secolo di emancipazione femminile per individuare, nella società contemporanea, una retorica della maternità che intrappola le donne; il film Quando la notte di Cristina Comencini, è stato vietato ai minori di 14 anni perché il rifiuto e la violenza di una madre sul figlio, al centro del racconto, è considerato un fatto troppo innaturale e perturbante. Eppure basterebbe la letteratura a ricordarci che la madre perfetta non esiste. Quel gorgo di desiderio, amore incondizionato, mancanza, frustrazione che trascina con sé molti rapporti madre-figlio (soprattutto madre-figlia) ha nutrito e continua a nutrire la poetica dei narratori, a cominciare da Simone de Beauvoir che scriveva: «Non ci sono madri snaturate perché l’amore materno non ha nulla di naturale». (...)

La domanda di Moresco investe non solo l’ambito letterario, dove, peraltro, è evidente che è sopratutto il secondo modello — la madre folle, insufficiente, anaffettiva — quello più fecondo e più praticato. Sono perlopiù storie raccontate dalle figlie come quella di Donatella Di Pietrantonio che lo scorso anno ha esordito nella narrativa con il racconto (Mia madre è un fiume) di un rapporto madre-figlia aspro come il paesaggio d’Abruzzo in cui è ambientato. (...)


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09/11/11

Donatella Di Pietrantonio presenta il suo romanzo a Modena

Sabato 12 novembre

Nonantola (Modena) : Teatro Troisi. Viale delle Rimembranze


Sezione serale ore 21-00

06/11/11

Donatella Di Pietrantonio alla Festa della Cultura 2011 a Gorizia

ALLA_FINE, Festa della Cultura 2011 a Gorizia

Festival

Gorizia si immerge nella cultura!



ALLA_FINE … E’ il titolo della Festa della Cultura 2011 a Gorizia da giovedì 17 a domenica 20 novembre, organizzata dall’Associazione Ex Border (info www.exborder.it) con la direzione artistica di Alberto Princis.

Letteratura, arte, cinema, scienze oltre a psicologia e filosofia...una “danza delle idee” o un osservatorio culturale sulla realtà contemporanea, che ospiterà autori e argomenti in relazione con l’immagine della fine… della vita e del mondo e delle civiltà, ma anche degli amori e dell’arroganza, della gioia e dell’ira, dell’arte e delle illusioni, delle storie e dei film, dei luoghi comuni e dei miti, dedicando di conseguenza attenzione anche ai processi di morte e rinascita che costituiscono il ciclo dei fenomeni, naturali e sociali.

 I protagonisti dell’evento sono: Pier Aldo Rovatti, autore di Noi, i barbari. La sottocultura dominante, Margherita Hack (Il mio infinito), Vito Bruno (L’amore alla fine dell’amore), Francesca Genti (La febbre) Sara Boero (La teoria del caos), Consuelo Casula (La forza della vulnerabilità), Donatella Di Pietrantonio (vincitrice del Premio Tropea 2011 con Mia madre è un fiume), Francesco Stoppa (La restituzione. Perché si è rotto il patto tra le generazioni), Rossana Lacala (Italia Low Cost), Agne Zagrakalyte (Lituania), Elaine Feeney (Irlanda) e Stanka Hrastelj (Slovenia). La manifestazione è sostenuta tra gli altri da Regione FVG e Fondazione Carigo.

Una Festa della Cultura dedicata ai giovani, con autori giovani o libri a loro dedicati, per pensare e far pensare, divertendosi.

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28/10/11

Mia madre è un fiume: menzione speciale al Premio Alziator

Cinque le menzioni speciali assegnate in virtù dell'alto livello dei volumi in concorso. «Un premio maledettamente serio», il commento del giornalista Alfredo Franchini intervenuto ieri in conferenza stampa. I riconoscimenti vanno a Pasquale Chessa e Barbara Raggi per “L'ultima lettera di Benito” (Mondadori), ad Adrian Chivu per “Album da disegno” (Aìsara), a Donatella di Pietrantonio, autrice di “Mia madre è un fiume” (Elliot Edizioni), ad Antonello Pellegrino per “Dalla scura terra” (Arkadia) e, infine, agli autori di “Ladri di uomini” (Edizioni della Torre) Michele Brunelli, Maria Francesca Chiappe, Mauro Mura e Mario Leone Piccinni. Altri cinque libri da scoprire, grazie al Premio Francesco Alziator, lo scrittore che sapeva cogliere l'anima della sua città.

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24/10/11

PREMIO ASTI D'APPELLO

Al Teatro Alfieri per il Premio Asti d’Appello la serata-evento prevista il giorno 13 novembre 2011 dalle 17.30 vedrà protagonisti  gli scrittori che hanno sfiorato l’oro ai maggiori premi letterari nazionali
Dal Viareggio-Repaci Gianfranco Calligarich con Privati abissi ed. Fazi e Lia Tosi con Il signor Inane pubblicato da Mauro Pagliai. Ancora Ernesto Ferrero con Disegnare il vento (Einaudi), Federica Manzon, Di fama e di sventura (Mondadori) dal Premio Campiello. Bruno Arpaia (Guanda) con l’ultimo lavoro intitolato L’energia del vuoto dallo Strega. I partecipanti al Premio Rapallo : Se tu fossi qui, scritto da Maria Pia Ammirati by Cairo editore,  e Donatella Di Pietrantonio con Mia madre è un fiume, pubblicato dalla Elliot. Ed i primi a candidare la propria partecipazione dal premio Bagutta: Paolo Rumiz con La cotogna di Istanbul. Ballata per due uomini e una donna, edito dalla Feltrinelli e Lapponi e criceti di Nicoletta Vallorani, Edizioni Ambiente




Leggi sul Sito del Premio Asti d'Appello   e su Asti Newspettacolo

20/10/11

Donatella Di Pietrantonio presenta il suo libro ad Alba Adriatica

Domenica 23 ottobre, dalle 17.30, nella sala lettura di via Bafile, è in programma la presentazione del libro Mia madre è un fiume di Donatella Di Pietrantonio. La scrittrice, che sarà introdotta dalla bibliotecaria Paola Donatelli, è stata definita dai critici letterari come il nuovo Paolo Giordano e ha vinto con questo romanzo la quinta edizione del Premio Tropea., del Premio Maiella e domenica scorsa 16 ottobre il Premio Lamerica. Mia madre è un fiume, tra i più importanti romanzi d’esordio di quest’ultimo anno ha avuto lusinghieri consensi dalla critica: da Dacia Maraini a Daria Bignardi che l’ha definito su Donna moderna “un esordio di grande personalità per finire con Leonetta Bentivoglio che sulle pagine di Repubblica ne ha parlato come “di un romanzo opportuno e necessario”. L’autrice, che è stata anche ospite del Festival di letteratura di Mantova, ripercorre nel libro, finalista a prestigiosi premi letterari dal Rapallo Carige alla prima selezione dello Strega, la storia corale dell’Italia contadina verso l’industrializzazione. Protagoniste del romanzo sono una donna, ormai anziana, colpita da una malattia che le toglie la memoria, l’identità, il senso stesso dell’esistenza e sua figlia, con la quale non è mai stata in sintonia. Quest’ultima, intrecciando un dialogo fittissimo con la madre tenta di ricostruire il loro rapporto facendo riaffiorare nella sua mente ricordi di un tempo ormai passato e di un Abruzzo quasi mitologico...  Leggi tutto su Cityrumors

13/10/11

Premio LAMERICA, domenica le premiazioni a Sambuceto

Premio LAMERICA, grandi nomi domenica alle premiazioni a Sambuceto

Grandi firme quest'anno alla III edizione 2011 del Premio Nazionale Letteratura e Comunicazione LAMERICA, organizzato dall'Ufficio Cultura del Comune di San Giovanni Teatino. La Giuria tecnica sara' presieduta dallo scrittore Giovanni D'Alessandro e il coordinamento curato dalla prof.ssa Paola Di Biase D'Ilio.
 La cerimonia di premiazione si terrà  domenica 16 ottobre alle ore 16,30 presso l'Auditorium Scuola Civica Musicale in Piazza San Rocco a Sambuceto, alla presenza del Sindaco dott. Luciano Marinucci, dell'Assessore agli Eventi dott. Paolo Cacciagrano e dell'Assessore alla Cultura dott.ssa Alessia Chiacchiaretta.
Ad essa interverranno i vincitori del concorso: Valeria Montaldi con il romanzo storico " La ribelle" Ed. Rizzoli 2011, per la Sez. Narrativa-Maria Luisa Spaziani con " La radice del mare" Ed. Tracce 2009, per la Sez. Poesia-Donatella Di Pietrantonio  " Mia madre è un fiume" Ed. Elliot 2011, per la Sez. Opera Prima.
Saranno altresì assegnate 7 Menzioni Speciali a personalità della cultura e della comunicazione sociale: Stefano Schirato per l'immagine-Antonio Grimaldi per il segno grafico-Mara Seccia per il dialetto-Giuseppe Aprea per il genere epistolare-Renato Ricci per l'imprenditoria-prof. Giancarlo Giuliani per la scuola-RAI 3 di Roma per il programma radiofonico sui 150 anni dell'Unità d'Italia.
Il Premio di Eccellenza è stato quest'anno attribuito a Ugo Gregoretti per la sua cinquantennale e significativa carriera di regista, sceneggiatore, giornalista, intellettuale. La cerimonia si aprirà con un evento musicale d'eccezione: la prima nazionale del duetto del maestro Giuliano Mazzoccante, celebre pianista concertista, con il maestro flautista Rita D'Arcangelo, nota al pubblico internazionale e che ha già tenuto concerti in tutto il mondo, di cui più di 300 solo in Giappone.

Leggimi Quotidiano dell'11/10/2011

10/10/11

Mia madre è un fiume: presentazione di Rete Magica

 ... Rete magica è in prima fila fra coloro che sostengono che l’Alzheimer, oltre a essere una grave malattia che colpisce alla radice la persona umana nella sua individualità e la famiglia coinvolta, è ormai una malattia della società, un male che segna profondamente il nostro tempo. Stiamo smarrendo aspetti fondamentali della memoria storica della nostra comunità e del paese, che si tratti del fascismo o di emigrazione italiana all’estero o di altro. Si lacerano le reti di molte relazioni fra le persone e le generazioni. Si rischia di perdersi nella nebbia di identità sempre più confuse e di percorsi esistenziali sempre più frammentati. Si diventa spesso incapaci di vero ascolto e di dialogo. E non è questa una fenomenologia culturale affine all’Alzheimer?
Il tema è emerso con evidenza anche in occasione della recente presentazione da parte di Rete Magica di un bel romanzo di Donatella Di Pietrantonio “Mia madre è un fiume”. La buona notizia, in questo caso, è che ci sia qualcuno che lancia un grido d’allarme e uno stimolo a riflessioni e correzioni significative nei comportamenti personali e collettivi...

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04/10/11

Donatella Di Pietrantonio vince il Premio "Lamerica" per la sezione "Opera Prima"

Sono stati resi noti questa mattina i vincitori del premio letterario “Lamerica”, giunto alla terza edizione: un prestigioso riconoscimento che segnala le migliori produzioni nel campo della poesia, della narrativa e degli emergenti.

Sezione speciale, categoria B  (Opera prima)
I finalisti selezionati erano:
DONATELLA DI PIETRANTONIO (Penne – PE) con il volume “Mia madre è un fiume” (ed. Elliot, 2011)
NATASCIA BERARDINUCCI (San Giovanni Teatino – CH) con il volume “Ho tolto i chiodi dalle mie ali” (Ed. Nuovi Autori 2011)
FILIPPO DALÈ (Borgo San Giacomo – BS) con il volume “A.d. XXXV” (Ed. Albatros 2010)
vince il premio: Donatella Di Pietrantonio

La cerimonia di premiazione si terrà domenica 16 ottobre alle 16.30 presso l’auditorium della Scuola Civica Musicale, alla presenza dell’amministrazione comunale e della giuria del premio.

Leggi tutto sul sito del Comune di San Giovanni Teatino

30/09/11

Donatella Di Pietrantonio nella rosa degli scrittori di Asti d'Appello 2011

Gazzetta d'Asti di venerdì 30 settembre 2011

( .. ) I libri candidati sono in consegna agli iscritti dell’Associazione del Premio Asti d’Appello in Biblioteca Astense (Corso Alfieri 375 ang. Via Goltieri), per la “seconda chance” astigiana, per la quale, per dire con le parole di Elena Loewenthal (vincitrice insieme alla Dunja Badnjevic della prima edizione del Premio) “auguro di perdere gli altri premi letterari italiani, se questo  permetterà di avere la possibilità di vincere il Premio Asti d’Appello ed entrare in contatto con lettori così attenti, entusiasti e con la realtà di questa bella città.”
Definitivamente, quindi, in gara gli scrittori che hanno sfiorato l’oro ai maggiori premi letterari nazionali: Campiello, Strega, Viareggio-Repaci, Rapallo e Bagutta.
A quelli già  citati sopra si sommano i precedenti già confermati nei mesi scorsi: Bruno Arpaia (Guanda) con l’ultimo lavoro intitolato L’energia del vuoto dallo Strega. I partecipanti al Premio Rapallo: Se tu fossi qui, scritto da Maria Pia Ammirati by Cairo editore,  e Donatella Di Pietrantonio con Mia madre è un fiume, pubblicato dalla Elliot.(...)
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28/09/11

Progetto "A futura memoria": articolo de il Centro.gelocal del 27 settembre


... Il primo appuntamento ha visto i giovani partecipanti scoprire il borgo medievale di Castelbasso attraverso la storia, i racconti degli anziani e i sapori di un tempo, mentre nel secondo incontro gli studenti hanno potuto toccare con mano i documenti antichi su Castelbasso conservati presso l'Archivio di Stato di Teramo.  L'appuntamento di giovedì scorso alla biblioteca Delfico è stato incentrato invece sull'arte del racconto.  "Raccontare la memoria" era il tema della lezione, condotta dalla scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio.
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27/09/11

Donatella Di Pietrantonio alla Libreria Marinelli

 Donatella è un fiume
A Vita con immediato affetto, così recita la dedica sulla mia copia. Quell'immediato mi aveva disorientata qualche mese fa. Donatella era stata scelta in una triologia di autrici che in maniera diversa raccontavano del rapporto madre figlia. L'avevo avvicinata alla presentazione all'Ambasciatori qui a Bologna. Ero con Sarah e Nicoletta, qualche sedia più in là Maria e Rosanna. Non mi era piaciuta quella presentazione, non perché la conducesse un altro gruppo di lettura, l'invidia non la frequento spesso. Solo la conversazione si fermava sempre prima di concedersi intima e generosa, le nostre non vogliono essere così. Poi lei, vicina, da sola, è stata disarmante con l'affetto immediato, un numero di telefono e una data d'incontro, mai ridiscussa nelle comunicazioni seguite. Oggi, ventiquattro settembre. Mauro di recente mi ha regalato una schiettezza senza filtri. Non è sempre facile, però non posso non dire che nei giorni appena prima l'incontro ho potuto forse fraintendere delle comunicazioni della casa editrice che tradivano quell'immediato affetto. Non può essere un fiume in secca Donatella, mi son ripetuta. Ancora un frainteso, le cose non dette lasciano spesso lo spazio a che si possa farlo. Così non capisco un messaggio e Donatella pranza da sola al suo arrivo. Sono un fiume in secca. Le ho preso dei fiori, amo riceverne e regalarne, come i libri. Poi lei non lo sa ma ognuno porta qualcosa, è il nostro ringraziamento. Siamo un ruscello o anche un fiume che ha timore di rompere gli argini. La mia acqua porta speranza. La ritrovo all'inizio e alla fine, nel racconto della maternità dell'io narrante, dell'amore che era riuscito a dipanarsi in un bisogno prima, nel pudore poi. Resta secca Donatella. Ci sbatte in viso gli stereotipi dei buoni sentimenti, lei cerca la dualità, dice, la complessità. I buoni sentimenti sono un aspetto parziale della realtà ed è superfluo occuparsene. Integrare nella nostra esperienza aspetti meno accettabili aiuta a crescere. L'acqua di Maria mi da conforto, aggiunge speranza, l'ha trovata nell'inizio uguale alla fine. L'acqua di Lorena la toglie e vi porta disperazione e sensi di colpa. Donatella è lei un ruscello ora dove la figlia ricomincia la stessa storia perché la narrazione è tutto quello che può fare per la madre, l'unica cura che può somministrarle essendo ormai ostruito il canale della fisicità. La figlia non saprà restituire ciò che non ha ricevuto. Il racconto è la cura per lei stessa che ha tradito i valori rurali che l'hanno cresciuta, che pur avendo gli strumenti culturali, perché ha studiato, capisce l'assenza ma non la comprende. Resta la ferita e il senso di colpa, resta la sofferenza nel ricevere una felicità gratuita. Donatella è un ruscello che si ritrae. La mia acqua le porta la favola di Fedro, di un lupo e di un agnello. Torna ruscello e dice che no, forse non è casuale la scelta di quella favola. C'è il lupo, c'è il male, c'è il luogo di morte ma è una favola senza finale, il lupo sparisce e la madre torna con due agnellini dalla Colombara. Non lontano da qui si apprezza già una cascata. L'acqua di Gabriella è impetuosa, porta una figlia che non può imputare alla madre anaffettiva la sua incapacità di emanciparsi dai sensi di colpa e dalle sofferenze, anche quelle dei vitelli, ne esige il riscatto. Donatella è un fiume che sta ingrossando. Chiede in prestito il libro a cercare fiduciosa, lei, l'altro vitello che si salva. L'acqua di Rosanna è deviata, porta spruzzi su racconti funebri e rituali, su radici e identità. Donatella è l'acqua dopo la deviazione. Il racconto funebre è il rituale di separazione. Il racconto in tutte le siuazioni è l'elaborazione più terapeutica. La figlia diviene madre della madre attraverso il racconto. Restituisce la sua dimensione fetale, di conoscenza della voce materna, di suono. Ci svela questa deviazione che all'inizio il libro era stato concepito come racconto riferito solo alla madre poi l'acqua esigeva sempre più momenti di introspezione della figlia. Capita così che le stesse situazioni siano raccontate in maniera diversa. L'acqua di Alberto è una sferzata, curiosa di sapere se le vicende narrate legano Donatella al libro. Donatella sembra rinsecchirsi. Non sa distinguere il vissuto dall'inventato, dal sentito, dal riportato, dal rubato alle vite degli altri. Non è importante la provenienza dei materiali, importante è il processo. L'acqua di Gabriella ha rotto gli argini cercando la ragione della predisposizione ai lati oscuri. Donatella ora è un fiume di vecchi ricordi salvati, che non ripete a tutti, a noi li regala. Il suo è un racconto sofferto, il raffreddore l'aiuta, ma si deve aggrappare. A ventotto anni ha sofferto di attacchi di panico e depressione. E' seguito un percorso analitico e l'incapacità di fare qualsiasi cosa. L'impotenza di riuscire a toccare certi nodi, poiché troppo pericolosi. Scelte assodate ridiscusse. Da quell'esperienza lunga e dolorosa la necessità di voler vedere sempre oltre la facciata, smettendo di accontentarsi di alcune verità consolatorie, di credere di essere felice. Le dispiace possa sembrarci pessimista, si scusa nel dire che la gioia è fine a sé stessa, ma è stato il dolore, più di ogni cosa, a farla crescere. Con coraggio ci travolge dicendo che ora può rimetterci la vita ma sempre vorrà sapere cosa c'è in lei. Il corpo non si ribella a caso. Donatella è un fiume in piena, noi rigagnoli strabordati da quel fiume. Dove necessaria è ormai la modalità di cura, di bisogno, di amore. E se prendersi cura di un genitore, vederne le nudità, destabilizza un figlio, non deve sembrare riprovevole affidarsi ad una casa di cura. Lei lo ha chiesto a suo figlio. Il rigagnolo di Maria porta la stessa richiesta. Ma Letizia resta un'acqua sua, che soffre come di una esclusione su una richiesta così. L'acqua di Nicoletta è provocatoria, vuole la storia e questa richiesta in contraddizione tra di loro. Donatella è il fiume calmo di una madre che può chiedere perché può aver sofferto un'imposizione, oppure semplicemente per pudore. L'acqua ancora schietta di Gabriella aggiunge la possibilità che un figlio non ci sia a prendersi cura di un genitore. L'acqua di Giusy è un torrente che trova riscatto nella malattia. Donatella è un fiume che è quasi arrivato al mare, la malattia è ora occasione di incontro tra madre e figlia, l'ultima opportunità di relazione, una resa dei conti ormai forzatamente rimandata. La mia acqua è come il fiume di Donatella di vecchi ricordi salvati, non una resa dei conti ma il momento più intenso della mia vita nella relazione con mia madre, il suo coma, non solo le mani perpendicolari, ormai l'intero suo corpo. Donatella è un fiume che mi accoglie sincero. Le acque pensose anche di chi è restato accanto come Cinzia, Barbara, Elke, Sarah, come Rebecca e Nazario, Lorenzo, Manuela, Emilia, Paola, stanno ritraendosi portando da diverse parti appunti sulla scrittura, sulle frasi tronche, sui detti impliciti, sul tu spontaneo. E' un fiume Donatella mentre ora legge la gioia di chi lavora nella notte per restare nato. Poi finalmente, in auto, nel tragitto verso la stazione, si getta nel mare.







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21/09/11

Donatella Di Pietrantonio conduce la lezione dal tema "Raccontare la memoria"

 Incontro del progetto A FUTURA MEMORIA presso la Biblioteca Dèlfico

Giovedì 22 settembre 2011 la Biblioteca provinciale Dèlfico di Teramo ospiterà il terzo appuntamento del progetto “A Futura Memoria”, ideato dall’Associazione Amici per Castelbasso e realizzato grazie al sostegno della Regione Abruzzo – Assessorato Politiche Attive del Lavoro, Formazione ed Istruzione, Politiche sociali.
Il progetto, che mira a ristabilire un contatto e un legame dei giovani abruzzesi con il passato, propone a 12 studenti residenti nella Provincia di Teramo un articolato percorso formativo col fine di realizzare il recupero della memoria degli anziani originari del borgo di Castelbasso, esempio paradigmatico della condizione attuale dei piccoli paesi e di tutto l’Abruzzo, cosiddetto minore.
Il primo appuntamento di “A Futura Memoria” ha visto i giovani partecipanti scoprire il borgo medievale di Castelbasso attraverso la storia, i racconti degli anziani e i sapori di un tempo, mentre nel secondo incontro gli studenti hanno potuto toccare con mano i documenti antichi conservati presso l’Archivio di Stato di Teramo.
Il prossimo giovedì 22 il progetto farà tappa alla Biblioteca Dèlfico dove, a partire dalle ore 16, la lezione dal tema “Raccontare la memoria” sarà condotta dalla scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio, reduce dal successo del suo romanzo d’esordio “Mia madre è un fiume” (Elliot Edizioni).
Per l’occasione il Direttore della Biblioteca Dèlfico, Luigi Ponziani, presenterà ai partecipanti il ruolo sociale della Biblioteca provinciale, struttura privilegiata di conservazione e conoscenza della memoria del territorio, e verrà proiettato “Lo sguardo indietro. Il mondo agrario teramano del secondo dopoguerra”, video realizzato dalla Biblioteca Dèlfico con documenti di sua proprietà. (Selezione e montaggio: Marco Chiarini. Musiche e arrangiamenti: Errico Melozzi e Stefano De Angelis)


Associazione Amici per Castelbasso (onlus)
 
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Donatella Di Pietrantonio "racconta la memoria" alla Biblioteca Delfico

 Il presente dei giovani teramani proiettato verso il passato da Castelbasso alla Biblioteca Delfico


a-futura-memoriaL'associazione Amici per Castelbasso ha ideato il progetto “A Futura memoria”. Un tentativo per ricreare un legame stretto fra giovani e memoria. Giovedì 22 settembre la Biblioteca provinciale Dèlfico di Teramo ospiterà il terzo appuntamento dell'iniziativa realizzata grazie al sostegno della Regione Abruzzo - Assessorato Politiche Attive del Lavoro, Formazione ed Istruzione, Politiche sociali. In sostanza si propone a 12 studenti residenti nella provincia di Teramo un articolato percorso formativo. Il primo appuntamento di “A Futura Memoria” ha visto i giovani partecipanti scoprire il borgo medievale di Castelbasso attraverso la storia, i racconti degli anziani e i sapori di un tempo, mentre nel secondo incontro gli studenti hanno potuto toccare con mano i documenti antichi conservati presso l’Archivio di Stato di Teramo.
giuseppe-stamponeIl prossimo giovedì 22 il progetto farà tappa alla Biblioteca Dèlfico dove, a partire dalle ore 16, la lezione dal tema "Raccontare la memoria" sarà condotta dalla scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio, reduce dal successo del suo romanzo d’esordio “Mia madre è un fiume” (Elliot Edizioni). Per l’occasione il Direttore della Biblioteca Dèlfico, Luigi Ponziani, presenterà ai partecipanti il ruolo sociale della Biblioteca provinciale, struttura privilegiata di conservazione e conoscenza della memoria del territorio, e verrà proiettato “Lo sguardo indietro. Il mondo agrario teramano del secondo dopoguerra”, video realizzato dalla Biblioteca Dèlfico con documenti di sua proprietà. (Selezione e montaggio: Marco Chiarini. Musiche e arrangiamenti: Errico Melozzi e Stefano De Angelis).









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17/09/11

Donatella Di Pietrantonio incontra gli studenti per il progetto "A futura memoria"

Giov 22 settembre alle ore 16.00 presso la  Biblioteca Delfico di Teramo incontro con gli studenti selezionati dalla Fondazione Menegaz  per il progetto "A futura memoria"

16/09/11

Sabato 17 Settembre ore 20.30: incontro con Donatella Di Pietrantonio

Sabato 17 e Domenica 18 Settembre a Montesilvano (PE) presso Palazzo Baldoni (Piazza Indro Montanelli), organizzata dal Comitato “La città delle donne” e “Associazione Quo Vadis”, si terrà una due giorni di dibattiti, videoproiezioni e spettacoli teatrali sulla questione delle donne nella società italiana: “La città delle donne”.
Programma:
Sabato 17 SettembreLE DONNE CHE NON HANNO PIU’ VOCE
ore 17.00“Immagine e comunicazione sul mondo femminile” con Giuliana Sgrena (giornalista e scrittrice), Monia Azzalini (ricercatrice Osservatorio di Pavia- Glocal Media Monitoring Project 2009-2010), interventi dei rappresentanti di UDI e Movimento “Se non ora quando”.
ore 19.30 – Proiezione video e letture “Immagini amiche/nemiche delle donne”, a cura di UDI Pescara e Associazione Donne Vestine.
ore 20.30 – conversazione con Donatella Di Pietrantonio, autrice del libro “Mia madre è un fiume”; testimonianze de “Le donne in campo CIA” con Domenica Trovarelli, Linda D’Aloise e Giovanna de “L’oasi delle coccinelle” (imprenditrici agricole).
ore 22.00“L’anima e il corpo: poetica di donne”, presentazione a cura di Annamaria Talone (Associazione Maglab) in collaborazione con il Magdalena Italia. A seguire spettacolo teatrale “Il gusto delle arance” di e con Gabriella Sacco (Teatro Lila) – Regia di Julia Varley.
Domenica 18 SettembreIL CORPO DELLE DONNE
ore 10.30Performance di musica Pop a cura delle giovani della Nuova Scuola Comunale di Musica di Montesilvano.
ore 11.30 – Proiezione del film “Il corpo delle donne” della regista Lorella Zanardo.
ore 17.00“L’omofobia: irragionevole paura dell’alterità”, incontro con Anna Paola Concia (deputata) e Maria Rosaria La Morgia (giornalista RAI).
ore 19.30Omaggio alle donne dell’Aquila a cura di UDI Pescara e Associazione Donne Vestine: le poesie di Anna Maria Giancarli e il Progetto Eva di Isabella Tomassi, Spazio prosa – Letture di Patricia Sablone.
ore 20.30“L’anima e il corpo: poetica di donne” recital con Flavia Valoppi a cura di Annamaria Talone (Associazione Maglab),  in collaborazione con Magdalena Italia. Interazione musicale delle allieve della Nuova Scuola Comunale di Musica di Montesilvano.
ore 22.00  – Gruppo di danze popolari dal mondo d’idee a cura di Donatella Di Iulio.

Nel nome della madre: articolo del Corriere della Sera